Pasolini, Pier Paolo

Porcile ; Orgia ; Bestia da stile / Pier Paolo Pasolini. - Milano : Garzanti, 1979 - 314 p. ; 21 cm.

P. 7-99 P. 103-191 P. 195-307

«Sempre più mi accorgo che fare teatro non si improvvisa, è un’impresa che richiede l’impegno di una vita intera.» (P. P. Pasolini). - Il mondo del teatro professionistico non piaceva a Pier Paolo Pasolini, gli era estraneo: a dominare sulle scene era infatti una lingua artificiale che a lui suonava falsa, artefatta, convenzionale. Eppure, mentre nelle dichiarazioni pubbliche il poeta rimarcava lontananza e disinteresse per il palcoscenico, a un livello più profondo un’urgenza nutriva la sua creatività, e intorno alla metà degli anni Sessanta, nell’era della televisione e delle masse, il tanto bistrattato teatro diventò quasi una via di fuga. In questo volume sono contenuti il dramma "Porcile", in dialogo simbolico con l’omonimo film, nel quale si racconta la vita di un grande industriale tedesco e si descrive l’eterna ipocrisia con cui si cementa la classe al potere; "Orgia", l’unico testo teatrale portato in scena con la cura personale dell’autore, in cui si mostra la disperata lotta di chi è diverso contro la normalità che respinge ai margini; infine "Bestia da stile", la storia del poeta cecoslovacco Jan che lo stesso autore non ha esitato a definire «un’autobiografia». (...)

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